Come tuti
gli anni, in inverno nevica, non è un fenomeno straordinario né inaspettato,
eppure ogni volta che accade riesce sempre a far parlare di sé.
L’anno scorso
fu per la sua eccezionale portata in Toscana, quest’anno il vento siberiano, il
gelo e la neve tengono sotto scacco l’intera Italia, specialmente il versante
adriatico.
Anche a
Raggiolo ha nevicato, questa volta 40 cm di bianco manto hanno ricoperto il
paese. Ma è solo neve, semplice neve, non ci sono state emergenze, criticità,
non è andata via la corrente, non ci sono stati ingorghi, non è servita né la
protezione civile né l’esercito. Semplice neve, e come ogni anno sono bastati
scarponi alti, sale davanti alle porte di casa e lo spazzaneve lungo la strada
asfaltata per risolvere tutto, giusto qualcuno ha dovuto montare le catene alla
macchina, ma proprio pochi.
E nel
delirio di sindaci arrabbiati per sbagliate previsioni o ingorghi per mezzi
intraversati, c’è il nostro Borgo, bianco e pacificato, atmosfera surreale,
silenziosa, sacra e nitida. Il solo respirare l’aria rinfrescata e ripulita
dall’inquinamento rigenera il corpo e lo spirito. Per non parlare delle stufe e
dei camini accesi, le cui fiamme generano tepore nostrano, legna di quercia, di
faggio, dei nostri boschi, non gas russo che potrebbe mancare da un momento all’altro.
Camminare
sulla neve come sulle nuvole, sentire lo scricchiolare sotto i piedi e vedere
intorno a se solo un bianco accecante, atmosfere magiche che ogni anno si ripetono
ma non sono mai ripetitive.
Raggiolo d’inverno
acquista la sua vera esistenza, niente caos cittadino, una situazione
completamente opposta all’estate.
Anche questo
è un pregio del nostro Paese: lo spettacolo naturale creato della neve pervade
l’animo umano rendendo in cambio la pace.
E che le
città si tengano la loro situazione: più cade la neve più sale la pazzia; la
nostra è una dimensione diversa, decisamente migliore.
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